Il brano fonde un linguaggio classico e nuove attitudini, almeno nelle intenzioni, ed è superfavorito anche se si lascia prendere un po’ troppo la mano dal ritornello. D’altronde quello che conta soprattutto in quest’edizione sembra il marketing: il peso dei discografici che spingono chi vende di più, chi fa il pieno ai concerti, chi è più sostenuto dai social – e questo sta facendo pendere la bilancia anche dalla parte di Simone Cristicchi ad esempio – e poi la smania di essere radiofonici e già lo si capisce di più. Ultimo piace, un po’ a tutti e soprattutto non disturba nessuno. Quel ragazzo partito dagli studi classici della musica in conservatorio - ha studiato a partire dal 2004 al Conservatorio di Santa Cecilia a Roma - per arrivare poi all’hip hop, considerato un genere minore come molti altri rispetto alla musica classica. La sua scommessa è di unire l’aspetto cantautorale con altri generi.
A Sanremo quest’anno è in gara con “I tuoi particolari”, una canzone d’amore, forse il suo finito per i troppi impegni che spera in futuro di saper conciliare meglio con la carriera. Riemerge quell’aria delicata e un po’ ingenua e lo vorremmo rassicurare che crescendo si impara, a comprimere l’agenda e quando serve a lasciar esplodere l’amore che poi dà anche la carica per una scrittura d’impatto. Un augurio che un po’ di fuoco e di rabbia mettano in secondo piano un brano che ‘funzioni’ per emozionare.
Articolo di Ilaria Guidantoni