Giulia, il video che hai scelto per il tuo nuovo singolo "Giocando con i bottoni" richiama al mondo dell'infanzia e della fantasia. Cosa ti evoca questo tema?
"'Giocando con i bottoni' racconta un episodio della mia infanzia, quando da bambina mi mettevo dentro la cesta di vimini e giocavo con i bottoni colorati: per me erano magici, mi emozionavano tantissimo. Da adulti perdiamo la capacità di entusiasmarci per le piccole cose. Io l'ho ritrovata con i tasti del pianoforte, che sono i miei bottoni. Attraverso questo cartone animato cerchiamo proprio di riscoprire i sogni che facevamo da bambini".
Questo della riscoperta dell'infanzia è un invito che fai a chi ascolta la tua musica?
"Mi piacerebbe, quando scrivo cerco di raccontare i miei pensieri, gli altri possono ritrovarsi o meno in questa mia concezione. Essendo musica strumentale, non ci sono parole, quindi ognuno si crea il proprio mondo, i propri viaggi e la propria storia. Ma in generale sì, cerco di trasferire questa riscoperta della semplicità, dell'emozione, del sogno. Mi piacerebbe che anche gli altri potessero scoprire questa dimensione e ricordare un episodio dell'infanzia, ritrovare un po' di serenità e semplicità".
Cosa perdiamo crescendo rispetto alla nostra infanzia?
"Lo stupore e l'emozione. Spesso da adulti non si ha neanche il tempo o la voglia di alzare lo sguardo al cielo o ascoltare il canto del vento. Non vediamo più la purezza del mondo e della nostra quotidianità, ci incantiamo con più difficoltà".
Tu l'hai ritrovata nel pianoforte, dicevi. Cosa ti ha affascinato di questo strumento?
"Il mio primo incontro lo ricordo come se fosse un'ora fa. E dire che mi ricordo poche cose, non ti saprei dire cosa ho mangiato oggi a pranzo! Fu un momento importante: i miei genitori avevano la passione per la musica, ma fu alle elementari che sentii questo suono, lo inseguii e scoprii che in un'aula c'era un pianoforte. Da qui iniziò il mio dialogo con questo strumento, come se avessi conosciuto un nuovo amico. Mi colpì il suono, che smosse qualcosa dentro di me e che ancora lo smuove. Mi attorcigliava lo stomaco, riusciva a toccare punti profondi della mia anima".
Negli ultimi anni è in atto una riscoperta del pianoforte come strumento solista, grazie a tuoi colleghi famosi come Giovanni Allevi e Stefano Bollani. Cosa pensi di loro?
"Propongono due progetti diversi: Bollani è più legato al jazz mentre Allevi è più contemporaneo, legato al minimalismo anche se lo affronta con il suo linguaggio. Stimo molto Bollani, è un grandissimo maestro, penso sia un riferimento positivo e da seguire. Allevi è un compositore che ho seguito ma che non sento vicino alla mia musica, anche se resta un artista che ha una grande carriera alle spalle e porta avanti con passione la propria musica".
Questo singolo è tratto dall'album omonimo uscito più di un anno fa. Cosa è cambiato da allora nella tua vita e nella tua carriera artistica?
"Sono successe tante cose, è difficile riassumerle in poche parole: dalla vittoria al Premio Ciampi alle esibizioni su palchi importanti come il Blue note, il Festival di Ravello e l'Auditorium parco della musica, o l'incontro con Patti Smith al concerto di Natale. Sono cresciuta molto, è stato un anno molto importante. La mia vita quotidiana, invece, non è cambiata molto, forse sono così di natura: mi basta avere il mio pianoforte. Sono circondata da miei affetti e dalle mie passioni: cose semplici, come uscire con amici, leggere o andare al cinema".
Dobbiamo aspettarci presto un tuo nuovo disco?
"Non so ancora quando, ma ci sto lavorando. Spero di proseguire il mio percorso di crescita e di stupirvi!".
Intervista di: Fabrizio Corgnati
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By Ristoranti catania
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