THINGS THAT SURROUND US
idea e coreografia Clément Layes
performance e coreografia Felix Marchand, Ante Pavic, Vincent Weber
oggetti e palco Marinus van Eldik
luci Ruth Waldeyer
musica Tian Rotteveel
drammaturgia Florian Feigl
assistente alla coreografia Jasna L. Vinovrski
stampa e produzione björn & björn
una produzione di Public in Private - Clément Layes
in coproduzione con Sophiensæle Berlin e Workspace Brussels
finanziato da Governing Mayor of Berlin - Senate Chancellery - Cultural Affairs e Fonds Darstellende Künste e. V.
si ringraziano BSR, Haver & Boecker, Alfred Kärcher GmbH e Kärcher Center Benne
In continuità con la performance “Allege”, incentrata sull’uso insensato delle risorse naturali nel nostro sistema socio-economico, “Things that surround us” pone l’accento sull’assurdità dell’uso compulsivo degli oggetti per cui molte di quelle risorse vengono impiegate. In una sorta di e- (o in-)voluzione delle economie umane, fino a un certo punto non esisteva il concetto di rifiuto perché la risorsa utilizzata ricominciava il suo ciclo: come il ciclo naturale dell’acqua o quello dei nutrienti nell’agricoltura tradizionale, che con le feci di chi si è nutrito tornano alla terra per concimare ancora.
Ad un certo punto, però, tutto comincia a durare meno, serve sempre più materiale vergine e l’intero spazio (col palcoscenico a rappresentare la superficie terrestre) viene inondato di scarti. Dalla fabbrica alla città all’oceano, la plastica e altri materiali fastidiosi rovinano l’aria, la terra e la vita; non è un caso che la platea venga dotata di mascherine per affrontare il delirante crescendo della performance/economia, mentre la temperatura sale (quella interna come quella globale) e gli strati di vestiario vengono meno, almeno tra gli interpreti.
Come ci fa notare l’autore, l’arte vuol qui controbilanciare delle attività economiche assurde; le cose che ci circondando e che usiamo ci fanno muovere, “rendendoci parte di una coreografia”. L’impegno e la scrittura di questa performance risulta ammirevole, e la sua rappresentazione molto apprezzabile.
Difficile non venir scossi e non riflettere criticamente sul vicolo cieco che stiamo percorrendo lasciando alle spalle ciò che più non ci serve e che meno ci aggrada, e sulla via d’uscita che ci viene indicata: sebbene ciò implichi il sacrifico di tapparci il naso lungo il percorso da noi stessi minato e di prendere ispirazione da ciò che siamo stati, l’autore appare alquanto ottimista e sembra suggerirci che ce la possiamo fare.
Tese dei Soppalchi - Sestiere Castello, Campiello Tana 2169/F, 30122 Venezia
Per informazioni e prenotazioni: telefono 041 5218711; e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Orari spettacoli: 27/07/2018 ore 21.15
Biglietti: intero 26.50€, ridotto (over 65, under 26, studenti e altri requisiti) 21.50€
Durata spettacolo: 60 minuti
Articolo di: Silvio Cristiano
Grazie a: Ufficio stampa Elsa Dubois
Sul web: www.labiennale.org/it/teatro/2018