Michela Andreozzi in
MALEDETTO PETER PAN
di Michele Bernier e Marie Pascale Osterrieth
(dal fumetto “Le Demon de Midi” di F. Cestac - Ed. Dargaud)
traduzione e adattamento Carlotta Clerici e Antonella Questa
aiuto regia Manuela Bisanti
organizzazione tecnica Alessandro Greggia
organizzazione generale Luigi Di Raimo
regia Massimiliano Vado
È "Le Demon de Midi", in francese. La crisi di mezza età. Quello smarrimento che spinge l'uomo per cui la maturità è inaccettabile a cercare di trattenere la propria giovinezza lanciandosi in nuovi stimoli. Le corna, in sostanza.
Di tradimento si è scritto, parlato, ironizzato fino allo sfinimento. Tra confidenze di amici, vissuti personali, barzellette, canzoni, libri e film, cosa c'è di più scontato? Eppure, "Maledetto Peter Pan", insistendo volutamente sui più classici luoghi comuni e giocando con arguzia e ironia, si rivela uno spettacolo assolutamente spassoso e trascinante. Tratto dal fumetto di Florence Cestac, trasformato con grande fortuna in Francia prima in commedia teatrale (di Marie Pascale Osterrieth e con Michele Bernier) e poi in film, dal 2014 lo spettacolo è un successo anche italiano grazie alla straordinaria Michela Andreozzi.
Quasi due ore di brillante one-woman-show rette, senza fatica apparente ma con grande verve, da un'attrice sempre più sciolta e affascinante. Un monologo al femminile capace di tramutarsi in una commedia romantica a tutti gli effetti quando i tanti protagonisti del dramma sentimentale (la portinaia, la nonna, l'ex fidanzato scopertosi gay, il marito fedifrago, le amiche, il figlio, la giovane amante) compaiono in scena. E qui, tutti sono interpretati dalla stessa Andreozzi. Attraverso una marcata gestualità e una perfetta mimica facciale, la protagonista dà vita così ad una galleria di innumerevoli caratteri, maschili e femminili, grotteschi, reali, comici, vividi.
La storia non potrebbe essere più banale - e più reale. Lei: quarantenne appagata, un lavoro, un bell'appartamento, un marito, un figlio da accudire (il topo, come lo chiama lei o l'anticristo come lo chiamano le maestre a scuola), le uscite con le amiche, una vita serena. Lui: un marito appassionato e affascinante finito a vivere sempre più in simbiosi con divano & telecomando. Ma poverino, si capisce, è stanco, lavora tanto! Ma quando gli impegni di lavoro aumentano inesorabili, con annesse lunghe riunioni, appuntamenti improvvisi, trasferte irrinunciabili... allora è ovvio cosa c'è. L'altra: la segretaria giovanissima, prorompente e svampita, una fatina che lo ammalia nonostante legga Fabio Volo usando il vocabolario e abbia in frigo solo Simmenthal. Il più classico dei cliché, una storia già sentita, un tema universale.
“Maledetto Peter Pan” è uno spaccato di vita vera, contemporanea e quotidiana, un'istantanea sulle dinamiche di coppia e sull'amore oggi. Gli spunti di riflessione sono custoditi tra sorrisi amari e risate a crepapelle e Michela Andreozzi, qui diretta dal marito Massimiliano Vado, è bravissima a raccontare con ironia e leggerezza temi che nella vita proprio non ci farebbero ridere.
Quindi, cosa fare dopo il tradimento? Suicidio? Perdono? Vendetta? L'elaborazione del lutto prevede precise fasi e la protagonista, tipicamente donna, le attraversa tutte come da manuale. La depressione, il confronto con le amiche, l'autolesionismo, il “plaid-calzini-kleenex-divano” ripetuto come un mantra, il conforto dei familiari e quello dei dolci, il bisogno di film in cui lui muore, il chiodo-schiaccia-chiodo (meglio ripescare un ex o affidarsi agli appuntamenti al buio?), la rabbia quando lui dice “ti sto facendo male ma sto più male io di te” e la compassione quando torna al focolare a testa bassa. Domande, dubbi, accuse. Rabbia, lacrime, ansie. Michela Andreozzi è tutte le donne in sala. Impossibile non condividerne le reazioni, non cogliere al volo i segnali. Ma, seppur raccontato da una prospettiva al femminile, “Maledetto Peter Pan” tocca e diverte anche gli uomini in sala. Un pubblico partecipe con cui l'attrice instaura subito una bella complicità, coinvolgendolo attivamente con domande dirette e battute e cercandone spesso supporto, risposte e incoraggiamento. Fin dalla prima apparizione in scena: pistola alla tempia e il “passerotto non andare via” di Claudio Baglioni da cantare a squarciagola per sfogare la sua tristezza di donna tradita. Si parte dalla fine e poi il racconto scorre indietro attraverso episodi e sensazioni; la protagonista si sfoga e confida dal salotto di casa, allestito in scena con mobili moderni, essenziali, bianchi. Un arredamento candido acceso solo da tocchi rosso fuoco dell'amore e degli accessori (le scarpe che indossa Michela, il soprabito, i cuscini a cuore e così via).
La musica, con brani famosi e pop (irresistibile “La solitudine” della Pausini in versione rock satanico!), dà cadenza alle discese e rinascite emotive della protagonista, una novella Bridget Jones, cinica o tenera, disperata o sognatrice, autoironica e coraggiosa.
L'applauso è comunque interamente per l'interpretazione autentica di Michela Andreozzi. Sceneggiatrice, speaker, imitatrice, attrice e regista (nel 2017 anche il suo primo lungometraggio “Nove lune e mezza”), l'artista non smette di collezionare sold-out con i suoi monologhi (“A letto dopo Carosello”, reduce da una fortunata tournée appena conclusa, o il delizioso “Ti vuoi mettere con me? L'amore al tempo delle mele” in scena anche la scorsa stagione). Anche “Maledetto Peter Pan” è già sulla stessa strada ma resterà in scena a Roma al Teatro della Cometa ancora fino al 28 gennaio: non perdetelo.
Teatro della Cometa - via del Teatro Marcello 4, 00186 Roma
Per informazioni e prenotazioni: dal martedì al sabato, ore 10 -19 (lunedì riposo), domenica 14:30 - 17, telefono 06/6784380
Orari spettacolo: dal martedì al venerdì ore 21, sabato doppia replica ore 17 e ore 21, domenica ore 17
Biglietti: platea € 25, prima galleria € 20, seconda galleria € 18; ridotto platea € 20, prima galleria € 18, seconda galleria € 16
Riduzioni per i lettori di SaltinAria!
Articolo di: Michela Staderini
Grazie a: Maya Amenduni, Ufficio stampa Teatro della Cometa
Sul web: www.teatrodellacometa.it