Produzione Compagnia Umberto Orsini presenta
IL PREZZO
di Arthur Miller
regia Massimo Popolizio
traduzione Masolino D’Amico
con Umberto Orsini (Solomon), Massimo Popolizio (Victor), Alvia Reale (Esther), Elia Schilton (Walter)
scene Maurizio Balò
costumi Gianluca Sbicca
luci Pasquale Mari
Un vecchio appartamento, teatro di vecchie vite, in un edificio che sta per essere demolito. Una montagna di mobili da vendere, un intero arredamento, ammassato da un lato, coperto da lenzuola grigie, un caro, doloroso estinto. Una casa, come tutte, d'infanzia, di speranze, di certezze sgretolate, di non detto, di affetti, di rancori, di sconfitte meditate, da nascondere dietro il capro espiatorio di un risentimento, da addebitare ad altri da sè. Un fratello sempre vicino al padre, discretamente povero, un mestiere di “emergenza” che lo ha trattenuto a sè, una compagna di vita che, nonostante tutto, non lo ha mai lasciato andare lontano da sè. Il profitto della vendita va diviso, forse, con l'altro fratello, quello che ha studiato, che ha “pensato più a sè”, è diventato dottore, benestante. Dopo sedici anni di silenzio si ritrovano di fronte a quel muro di legno, in attesa che il broker attempato si decida a dare a quel mobilio, al loro rapporto, a loro padre, un prezzo.
Scelte di vita diverse, crisi diverse. Il primo, Victor, rinuncia alla propria indipendenza, alla propria autodeterminazione, ristagna attorno alla poltrona abitata dal padre, anziano ma non troppo, fallito economicamente ma entro limiti ragionevoli. I due sono necessari l'uno all'altro, prima di tutto emotivamente. L'unica cosa che rimpiange Victor è che il fratello, Walter, invece, la propria vita se l'è giocata, l'ha vissuta. La grande depressione del '29 è tutta negli occhi della moglie, che annega lo sconforto nell'alcol.
Un duello in punta di fioretto, Walter rimpiange il fratello, avvizzito nella sua inazione, Victor rimprovera a Walter di avergli puntato contro il faro delle sue scelte. Un confronto serrato fra caratteri, bisogni, ambizioni, recriminazioni, tessuti ad arte da protagonisti di spessore che restituiscono una sensibilità ed una verità tali da valorizzare appieno il testo, attualissimo, come l'animo umano, di Miller.
Umberto Orsini offre una rara, delicata, concreta malinconia nella veste del venditore di mobili. Massimo Popolizio coniuga in modo solido ed efficace la regia con la sua interpretazione di Victor, sostenuto in modo prezioso dal lavoro di Alvia Reale ed Elia Schilton. Va visto, per ricordarci dell'attenzione da porre nelle scelte che facciamo e, se le facciamo, di assumercene, comunque, oneri ed onori, a spalle larghe, fiere e serene.
Teatro Argentina - Largo di Torre Argentina 52, 00186 Roma
Per informazioni e prenotazioni: telefono 06/684000346, mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Biglietteria: telefono 06/684000311 (ore 10-14/15-19 lunedì riposo), vendita on-line www.vivaticket.it
Orario spettacoli: prima ore 21, martedì e venerdì ore 21, mercoledì e sabato ore 19, giovedì e domenica ore 17, lunedì riposo
Durata: 1 ora e 40 minuti senza intervallo
Articolo di: Enrico Vulpiani
Grazie a: Amelia Realino, Ufficio stampa Teatro di Roma
Sul web: www.teatrodiroma.net