Produzione Corvino Produzioni presenta
ESODO
Racconto per voce, parole ed immagini
uno spettacolo scritto e diretto da Simone Cristicchi
Ricordo quando, nel 2013, vidi questo spettacolo nella sua prima versione intitolata “Magazzino 18”: giovane e da poco arrivata a Roma, rimasi scossa da questa storia a me fino ad allora sconosciuta e decisi di aprire i libri di storia per costruirmi un’opinione consapevole di quanto accaduto in quei tristi anni. Oggi sono ritornata a teatro più cosciente e preparata, ma l’incredibile capacità emozionale di Simone Cristicchi, la sua umiltà nel dialogo con il pubblico, completamente avulso da ogni tipo di politicizzazione e retorica, l’intimità del racconto, mi hanno nuovamente sorpreso fino alle lacrime.
Simone è al centro del palcoscenico ed è lì per noi, per sussurrare, cantare, gridare la storia di quattrocentomila persone, costrette a lasciare tutti i propri averi, le proprie abitazioni, i propri ricordi, per attraversare l’Adriatico in cerca di un nuovo posto da chiamare “casa”. Quattrocentomila persone colpevoli solo di vivere, da italiani, in un’area che trasuda vendetta contro i barbarici atti di segregazione perpetrati dai seguaci di Mussolini; le vittime però non saranno quei fascisti colpevoli, bensì i cittadini comuni, professionisti, operai, casalinghe, bambini, la cui identità si perde nell’oscurità delle foibe.
Cristicchi riesuma le anime gettate per sempre nel profondo di quegli abissi che perforano il territorio carsico dell’Istria e dà loro un’identità: Norma, figlia di un fascista, violentata e poi scaraventata in una foiba con i seni pugnalati; Marinella, la bambina di appena un anno morta di freddo in un campo profughi vicino Trieste; Geppino Micheletti, medico che prestò soccorso ai sopravvissuti della strage di Vergarolla nella quale aveva appena perso i suoi due figli; Sergio Endrigo, noto cantante nato a Pola e costretto ad emigrare prima a Brindisi e poi a Venezia. Cristicchi li chiama per nome e, nominandoli, gli ridona vita, rendendo tangibile l’efferatezza dei gesti, la drammaticità dei luoghi di esilio, la malinconia di chi è costretto a ricostruire la propria esistenza.
La standing ovation è d’obbligo, così come il dovere morale di ogni fortunato spettatore di gridare più forte possibile questa storia appena sussurrata.
Teatro Vittoria - Piazza Santa Maria Liberatrice 10, 00153 Roma (Testaccio)
Per informazioni e prenotazioni: telefono 06/5740170 - 06/5740598, mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Orario botteghino: lunedì (ore 11-13 e 16-19), dal martedì al sabato (ore 11- 20), domenica (ore 11-13.30 e 16-18)
Orario spettacoli: ore 21; mercoledì 4 marzo ore 17; domenica 1 e 8 marzo ore 17.30
Biglietti: intero platea € 30, galleria € 24; ridotto (under 26/over 65) platea € 23, galleria € 20; bambini (under 12) platea € 15, galleria € 14
Articolo di: Serena Lena
Grazie a: Teresa Bartoli, Ufficio stampa Teatro Vittoria
Sul web: www.teatrovittoria.it