DEL FOLLE AMORE - SUONI E PAROLE PER FRATELLO JACOPONE
dalle Laude di Jacopone da Todi
regia e interpretazione di Eugenio Allegri
al pianoforte Ramberto Ciammarughi
produzione Todi Festival | Umbria Music Pool
Per lo spettacolo di punta della sua seconda giornata, il Todi Festival - 31ª edizione si è lanciato in una sfida impegnativa: portare un teologo-poeta del Duecento al grande pubblico. E’ con questo intento che Eugenio Allegri e Ramberto Ciammarughi, unendo le loro arti, hanno confezionato uno spettacolo a base di musica e parole dedicato a Jacopone da Todi. Un sentito e rispettoso omaggio a colui che non semplicemente è simbolo della città, ma che da molti è considerato il più importante poeta italiano del medioevo.
Allegri e Ciammarughi non sono nuovi a collaborazioni di questo tipo: già nel 1998 portarono in scena al Carignano di Torino “Ritorno ad Assisi” e nel 1999/2000 scrissero e realizzarono insieme “Una lauda per Frate Francesco”. Oggi, ancora una volta, laudi religiose e messaggi spirituali sono i protagonisti del nuovo progetto “Del Folle Amore”, realizzato in esclusiva per il Festival di Todi. L’Amore è il filo che unisce il racconto, dipanandosi tra misericordia, pentimento, tormento, tentazioni, sensi di colpa, perdono, irrequietezza, fede. Su tutto, lo sguardo della Madre a cui tutto torna.
Il pianoforte di Ramberto Ciammarughi accompagna magistralmente le parole creando un sottofondo costante e delicato, saltuariamente integrato da suoni elettronici, per poi lasciarsi andare, nelle pause tra una declamazione e l'altra, a momenti di più ampio respiro e composizioni originali. Pianista e compositore di Assisi, Ciammarughi vanta numerose partecipazioni ai principali jazz festival italiani e internazionali, collaborazioni prestigiose, arrangiamenti di colonne sonore per spettacoli teatrali e installazioni d’arte figurativa.
Accanto al pianoforte, laude dopo laude, foglio dopo foglio, Eugenio Allegri (anche regista dello spettacolo) dà voce a Jacopone con un’esperta interpretazione chiamata a mantenere viva l'attenzione anche nei momenti più ostici. Sono oltre 100 le laudi religiose lasciate da Jacopone da Todi e lo spettacolo nasconde un lavoro di selezione e adattamento davvero impervio. Quella del poeta mistico è una figura controversa e complessa, che si confonde tra leggende e realtà. Nato intorno al 1236, forse notaio, sicuramente colto. Sprofondato in una crisi mistica dopo la morta sventurata dell’amata moglie Vanna e dopo la scoperta del cilicio da lei indossato come veste penitenziale. Abbandonò la vita mondana e gli agi, si trovò povero, pellegrino, umiliato, aderì come frate laico all’ordine dei francescani minori. Seguace di San Francesco e oppositore di Papa Bonifacio VIII a cui dedicò una famosa invettiva. Proclamò la parola vera di Cristo. Ripudiò la società e la vanità del mondo. Condannò il vizio. Esortò alla povertà. Visse un profondo slancio mistico. Tutto è racchiuso e celebrato nelle sue laudi religiose in cui spesso prevale un tono di invettiva: Amore verso Dio e il prossimo, disprezzo per il mondo - il suo messaggio.
Tutte le molteplici tematiche sono presenti in questo recital dai toni alti e lirici, complesso nei contenuti e classico nell’impianto. La difficoltà dei temi e la laboriosità del linguaggio (il dialetto umbro si alterna al latino e all’italiano trecentesco) lo rendono uno spettacolo non per tutti, inevitabilmente. A chiusura di sipario, pubblico affaticato per la complessità ma anche pubblico rapito dalla spiritualità dei versi. Nessun dubbio, invece, sui due ottimi interpreti.
Teatro Comunale - Via Giuseppe Mazzini 15, 06059 Todi (Pg)
Per informazioni e prenotazioni: telefono 327 6353257 (dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 15.30 alle 19.30)
Orario spettacolo: domenica 27 agosto ore 21.00
Biglietti: 12€ + prevendita
Articolo di: Michela Staderini
Grazie a: Nicola Conticello e Marco Giovannone, Ufficio stampa NCMedia
Sul web: www.todifestival.it