David Batignani presenta
ASSOLUTAMENTE SOLO
(uno spettacolo di trasformismo)
di e con David e Mario Batignani
collaborazione artistica Véronique Nah, Alessandro Libertini
costumi Talita Carmignani, Camilla Garofano
foto Dario Lasagni
maestra di tango Francesca Tinti
montaggio audio Luca Libertini
produzione David e Mario Batignani
co-produzione Kilowatt Festival, Festival Visioni, Teatro Comunale di Castiglion Fiorentino
con il sostegno della Compagnia Piccoli Principi
progetto realizzato con il contributo di Grazia Genzani, Luigi Genzani, Raffaele Genzani, Roberto Perotti
Quella di “Assolutamente solo” è un’idea assolutamente interessante. Un rapporto padre-figlio quasi poetico, tra assenza di parole e manichini che rimandano a Kantor, tra l’intimo, l’asciutto e il quasi surreale.
Interessante come l’idea del trasformismo, al centro della scena, sia usata per creare una pièce di gesti, sguardi, illusioni, confusioni, scambi tra due generazioni, scambi addirittura di corpi. Come le luci siano in grado di regalare un sentimento così privato e famigliare, in cui due generazioni s’incontrano. Interessante sicuramente, quasi affascinante, quel gioco quasi ambiguo tra gli artisti che comunicano e non parlano e che si protrae fino alla scena del tango finale.
Peccato che però il tutto resta così ambiguo fino agli applausi. Peccato per i lunghi silenzi, per i movimenti impacciati e insicuri, peccato per quel senso originale di intimità che si confonde, purtroppo, con un prolungarsi di azioni che sembrano non avere mai fine.
Peccato per la tenda rossa della cabina all’interno della quale avviene l’effetto scenico del trasformismo che si blocca a metà e svela così, innocente, il trucco.
Peccato per questo continuo accendersi e spegnersi di luci da una consolle sul palco che rende tutto così meccanico, come una grande prova generale. Una lenta preparazione a un qualcosa che purtroppo non decolla mai.
Alcuni effetti scenici sono davvero efficaci, tipici proprio del trasformismo, così vicini al cabaret. Efficace anche il pensiero di scavare nel dualismo famigliare padre-figlio attraverso questo tipo di arte e renderlo allora così originale e distante da ogni pressappochismo.
Ma di cabaret c’era ben poco, e non solo. Il tutto si perde in questa serie continua di scelte drammaturgiche al rallentatore, come se fosse un grosso giradischi dalle pile scariche. Le musiche anche, adeguate, ma questo continuo entrare e uscire, stare fermi e stare zitti, accendere e spegnere dava l’impressione di stare lì a spiare dalla serratura qualcosa appena imbastito.
A volte le idee sono buone, a volte il modo di fare teatro è ottimo, altre volte però vari ingredienti cucinati a fuoco lento rendono un piatto poco appetitoso. Un vero peccato.
Teatro Salone CRT - via Ulisse Dini 7, Milano
Orario spettacoli: da martedì a giovedì ore 21 – venerdì ore 21,30 – sabato ore 19,30 – domenica ore 16
Biglietti: intero 16€ - ridotto giovani fino a 26 anni 11€ - ridotto convenzionati 14€
ridotto anziani over 60 anni 8€
abbonamenti
55 € percorso 5 spettacoli
4 ingressi a scelta al Teatro Salone + 1 ingresso a scelta al Teatro dell’Arte
90€ percorso 9 spettacoli
8 ingressi a scelta al Teatro Salone
35€ percorso under 30
Abbonamento nominale – 3 spettacoli a scelta
120€ abbonamento sostenitore
Abbonamento nominale, 6 spettacoli a scelta
Prevendita e prenotazioni telefoniche 02 89011644 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Articolo di: Andrea Dispenza
Grazie a: Cristina Pileggi, Ufficio stampa CRT Centro di Ricerca per il Teatro
Sul web: www.teatrocrt.it