L’avanzata delle donne nelle forze dell’ordine non è cosa nuova ma letteratura, cinematografia e piccolo schermo sembrano apprezzare molto le donne ai posti di comando. Sullo sfondo Bari, città sempre più pericolosa e viziosa dove non c’è più rispetto neppure per i bambini, sonnolenta e distratta, dove gli scandali scuotono il perbenismo della città: “una città complessa, levantina, un laboratorio in funzione”. Un vero rompicapo per il commissario della squadra omicidi con un’architettura ben costruita che svela a poco a poco un universo di personaggi viziosi e frustrati. Il testo è ben costruito, niente è superfluo, e il ritmo è vivace e costante. Lo stile merita qualche osservazione, costruito in tono colloquiale: la penna trascrive esattamente la pronuncia, con molte concessioni al dialetto e citazioni di libri e personaggi del mondo del giallo, dalle ricette di Pepe Carvalho al Commissario Montalbano, il suo preferito. Il tema del cibo, elemento che racconta il Mediterraneo, è bene presente e si concede anche un’appendice di ricette alla fine. In particolare la focaccia, il pane locale – si potrebbe dire paese che vai pane che trovi – che come dice l’autrice “dalle nostre parti è una faccenda seria, ha quali il valore di una madeleine proustiana, ci basta l’odore per essere felici.
Gabriella Genisi è nata nel 1965 e abita a Mola di Bari, vicino al mare. Tra i suoi romanzi La circonferenza delle arance, Giallo ciliegia, Gioco pericoloso, Spaghetti all’assassina, Mare nero e Dopo tanta nebbia.
Uva noir
Gabriella Genisi
Sonzogno editore
Giugno 2012, 1° edizione
Euro 14,00
Articolo di Ilaria Guidantoni