Premio Nobel per la letteratura assegnatole nel 1996, di lei Pietro Marchesani ha scritto: “La poesia della Szymborska non dà risposte, perché ogni domanda può solo generare altre domande. Essa parla in un modo aperto, dubbioso, non definitivo né definitorio, che non chiude ma apre ulteriori spazi alla riflessione, e di ogni singolo lettore sembra condividere intuizioni, sensazioni e paure”. A Wislawa Szymborska il premio Nobel venne assegnato “per una poesia che, con ironica precisione, permette al contesto storico e biologico di venire alla luce in frammenti d’umana realtà”. Ci sembrano, queste, le coordinate entro le quali va orientata l’interpretazione dell’opera in versi di una poetessa straordinaria, una autrice la cui poesia “esistenziale” in tutti i sensi possibili è attentissima innanzitutto ai vari aspetti del vivere quotidiano. Il libro di Andrea Ceccherelli, Luigi Martinelli e Marcello Piacentini va oltre la semplice trattazione critica di materiale letterario amatissimo in tutto il mondo. I tre autori individuano infatti un alfabeto essenziale dell’arte poetica szymborskiana: sono ventuno (tante quanti sono i saggi critici contenuti in questo interessantissimo volume) le parole o espressioni cui vanno ricondotte alcune delle chiavi tematiche presenti nell’opera dell’autrice polacca. Amore, Biologia, Caso, Donna, Ecfrasi, Fugacità, Gioco, Humour, Incanto, Lingua, Morte, Nulla, Orrore, Poesia, Qui e ora, Realismo socialista, Sogno, Tradizione, Utopia, Vita, Z come Zen? sono le parole o espressioni individuate dagli autori di un volume di grande valore che per la prima volta nel nostro paese cerca di tracciare, pur senza avere la pretesa dell’esaustività, il profilo della intellettuale polacca “dialogando con essa, individuandone alcuni fili conduttori, provando a riconoscere e vagliare i molteplici sensi e <strati di senso> spesso nascosti dietro o sotto l’apparente semplicità e leggerezza dei suoi versi – cosi come dietro il timido sorriso che ritroviamo nelle foto che la ritraggono si nascondeva un carattere complesso, difficile, malinconico e scherzoso, al tempo stesso misantropico e profondamente innamorato della vita e del mondo”.
Prendendo le mosse dalla notissima poesia La cipolla:
[La cipolla è un’altra cosa./Interiora non ne ha./Completamente cipolla/fino alla cipollità./Cipolluta di fuori,/cipollosa fino al cuore,/potrebbe guardarsi dentro/senza provare timore.//In noi ignoto e selve/di pelle appena coperti,/interni d’inferno,/violenta anatomia,/ma nella cipolla – cipolla,/non visceri ritorti./Lei più e più volte nuda,/fin nel fondo e così via.//[…]//La cipolla, d’accordo:/il più bel ventre del mondo./A propria lode di aureole/da sé si avvolge in tondo./In noi grasso, nervi, vene,/muchi e secrezioni./E a noi resta negata/l’idiozia della perfezione.]
I tre autori approfondiscono il tema della poesia giocosa e umoristica nelle opere della poetessa polacca; parimenti, il componimento Il gatto in un appartamento vuoto offre lo spunto per iniziare la trattazione del tema della morte in Szymborska. Similmente, gli autori del libro (un libro che immaginiamo, tra coloro che in Italia amano la poesia szymborskiana sarà molto apprezzato) procedono in relazione alle restanti parole che rappresentano gli ulteriori aspetti pregnanti della poesia di Wislawa Szymborska.
Szymborska – Un alfabeto del mondo
di Andrea Ceccherelli, Luigi Martinelli e Marcello Piacentini
Donzelli Editore
Grazie a Francesca Pieri, Donzelli Editore
Articolo di Giovanni Graiano Manca