Un libro che si legge come un romanzo, romanzo di formazione, centrato non tanto sull’iniziazione sentimentale ma professionale, quando il lavoro è dedizione, riscatto sociale, passione e addirittura sogno. Forse il merito del libro è proprio questo, di non addentrarsi nei meandri di un vissuto interiore che spesso porta a forzature e voli pindarici che regalano racconti piacevoli o avvincenti senza fornire elementi interessanti e funzionali alla ricostruzione. Senza dimenticare la vena narrativa, il libro ci regala una miriade di informazioni che non solo disegnano la scommessa di un cappellaio magico e forse un po’ matto, da un apprendistato in un laboratorio artigianale ad un’azienda internazionale, quanto un’attività in evoluzione. C’è il mondo dell’arte dei cappelli, l’ingresso dell’uso delle macchine, il mondo dell’Esposizione Universale di Parigi e la sua evoluzione negli anni, fino al Grand Prix che sarà assegnato a Borsalino che lo mancherà per poco. La morte improvvisa gli impedirà di ritirarlo. Con grande naturalezza il libro ci racconta il fermento politico di una cittadina di provincia, prevalentemente agricola, Alessandria, che all’inizio del racconto è sotto il Re ‘Tentenna’, i moti del Risorgimento, l’ambizione di crescere con il simbolo di una galleria coperta sul modello di Milano, realizzata dall’architetto Guerci. E ancora il confronto spietato tra la povertà della campagna e la miseria della città, che resta comunque un’ambizione perché è l’unica via per crescere, imparare, uscire da un mondo sempre uguale a se stesso regolato dal mutare delle stagioni. Atroci e pregnanti le pagine sui lavoratori di bachi da seta e il cinismo di impresari e imprenditori. Poi seguiamo Giuseppe nei suoi spostamenti e i luoghi nel tempo parlano di mondi e di rapporti che disegnano un quadro internazionale che ci restituisce la storia e ritaglia i contorni di un’Italia che cambia. Parigi, la città internazionale per eccellenza, patria del gusto dove arrivano i Bateaux mouche nati a Lione, i primi lampioni elettrici, le grandi esposizioni internazionali che diventano il momento di scambio e di vetrina per eccellenza; ma anche Londra per gli aspetti di industrializzazione avanzata e i nuovi mondi, quelli coloniali che, si intuisce saranno destinati al fallimento e nuove aree come l’Australia e la Nuova Zelanda che, incredibilmente, restano nuovi tuttora. Il libro offre una prospettiva particolare per leggere un secolo di storia con l’escamotage di una storia raccontata quasi per caso che invita a non dimenticare, a coltivare la memoria della storia orale e a percorrere rivoli insoliti fuori dai binari principali.
Il messaggio che rimane centrale è coltivare i propri sogni anche là dove non si possono realizzare. Giuseppe Borsalino, nato in una famiglia umile, ebbe il coraggio di fuggire o forse l’ardire spostando sempre più in alto l’asticella.
Rossana Balduzzi Gastini è nata nel 1963 ad Alessandria, dove vive tuttora con il marito e i figli. Laureatasi al Politecnico di Milano, per anni ha esercitato la professione di architetto.
Ha esordito come scrittrice con i thriller Life on loan e Covered (Betelgeuse Editore), di cui sono stati già acquisiti i diritti tv.
GIUSEPPE BORSALINO
Rossana Balduzzi Gastini
Sperling & Kupfer
pagg. 420 euro 18,90
Versione ebook disponibile
Articolo di Ilaria Guidantoni