MA / MAINS TENANT LE VIDE
OPERA Gruppo di Ricerca Artistica
progetto, coreografia e danza Marta Bichisao
cura della visione Vincenzo Schino
progetto e composizioni sonore Federico Ortica
scenografia Emiliano Austeri
video Paul Harden e Grazia Genovese
tracce poetiche Florinda Fusco
coordinamento Marco Betti
produzione CRT Milano Centro Ricerche Teatrali
con la collaborazione di Indisciplinarte / Terni Festival, Associazione Demetra/Centro di Palmetta
Dal 26 febbraio all’8 marzo è andato in scena "MA / Mains tenant le vide", un progetto di OPERA Gruppo di Ricerca Artistica che nasce dall’ispirazione delle sculture lineari e futuriste di Alberto Giacometti e che la stessa compagnia teatrale definisce ‘linee nello spazio, incisioni nella materia’. In quattro si esibiscono sul palcoscenico usando danza, installazioni e una poetica espressa dalla contaminazione dei generi. ‘MA’ è un ideogramma giapponese che esprime lo spazio e il tempo che si trovano fra due elementi, il vuoto che, se riempito, avvicina e favorisce l’incontro. ‘Mains tenant le vide’ è francese e significa ‘Mani che tengono il vuoto’ ed è pure il titolo di una scultura di Giacometti molto amata da André Breton. Marta Bichisao ha ideato questo progetto, ne ha curato le coreografie e danza dal vivo, accompagnata dalle composizioni sonore di Federico Ortica, al suo fianco sin dal concepimento del progetto stesso. I video sono di Paul Harden e Grazia Genovese, le tracce poetiche di Florinda Fusco e le scenografie di Emiliano Austeri. L’altro attore in scena è Gaetano Liberti, anche videomaker. Riccardo Capazza e l’organizzatore Marco Betti completano il cast. Il pittore Pierluca Cetera partecipa al gruppo, che include Letizia Buoso per la drammaturgia e il già citato Federico Ortica in qualità di musicista e compositore. Con questa opera l’intento del gruppo consiste nell’approfondire tutte le problematiche che riguardano il teatro in relazione alle altre arti, attraverso una ricerca sincera e molto interessante, complessa e creativa.
PANE / A CIASCUNO IL SUO
Eleonora Marino
con Viola Vento e Gualtiero Scola
testo e regia Eleonora Marino
musiche originali Daniele Segre Amar
video Bertrand Martineau ed Eleonora Marino
scene e costumi Luca Antonucci, Eleonora Marino, Valentina Tescari
produzione CRT Milano Centro Ricerche Teatrali
in collaborazione con EMTHEATRE
Dal 27 febbraio al 15 marzo, troviamo invece in scena "Pane, a ciascuno il suo", uno spettacolo fortemente voluto da Eleonora Marino per creare un nuovo linguaggio olfattivo da abbinare a danza, video e musica. Ci sono pure elementi tattili e talvolta gustativi, per affrontare i temi rituali e identitari che permettono di comprendere l’installazione presente sul palco. Ma di cosa parla? Di pane, ovviamente, e di chapati, bread e Khubz: ognuno cerca il proprio pane e ogni coppia vuole il suo pane. Un uomo e una donna viaggiano nel tempo e nello spazio con diverse identità in diversi episodi, confrontandosi con differenti situazioni in cui si consuma il pane e in cui ci sia amore oppure solitudine o conflitto. Cinque affreschi teatrali rivelano come i personaggi in scena abbiano un legame col pane, con la vita, con la sacralità o magari con il consumo di cibo-spazzatura, per arrivare infine alla rivolta. Ogni cultura ha un cibo di base e il pane si trova al centro di ogni luogo, quasi ovunque nei cinque continenti. I racconti sono onirici e ciascun episodio mostra Gualtiero Scola e Viola Vento incarnare una coppia sempre diversa che dimostra come si vive fisiologicamente il pane non solo per nutrire il corpo ma anche l’anima. Testo e regia di Eleonora Marino che cura anche i video assieme a Bertrand Marineau, affiancata dalle musiche originali di Daniele Segre Amar, con scene e costumi di Luca Antonucci, Eleonora Marino e Valentina Tescari.
Compagnia Torifune Butoh Sha
SAI / DANCE OF DARKNESS
Torifune Butoh Sha - Yukio e Kayo Mikami
Infine, dal 12 al 15 marzo, il CRT al Teatro dell’Arte propone "SAI / Dance of darkness", una particolarissima forma di teatrodanza giapponese chiamata Butoh, nata per mostrare cose diverse dalla danza e dal teatro tradizionali del Sol Levante, influenzata fortemente dall’arte moderna occidentale e specialmente dalla danza espressionista di Mary Wigman. Fu il coreografo Tatsumi Hijikata a dare vita al Butoh fin dagli anni ’50 e oggi Yukio e Kayo Mikami mettono in scena questo progetto affascinante. Lo spettacolo si affianca a un laboratorio che potrebbe portare alla selezione di personaggi da inserire nella compagnia, sebbene si possa partecipare anche solo per diletto. Da segnalare anche l’incontro tenutosi lunedì 9 marzo in Aula Magna Polo di Mediazione Linguistica e Culturale dell’Università degli Studi di Milano, in occasione del quale Kayo e Yukio Mikami hanno tenuto una conferenza su Tatsumi Hijikata e il Butoh, con il coordinamento organizzativo della professoressa Virginia Sica e del CRT di Milano.
Teatro dell’Arte - viale Alemagna 6, 20121 Milano
Orario spettacoli: Palcoscenico - dal martedì al venerdì ore 20.30, sabato ore 19.30, domenica e festivi ore 16.00; illyARTLAB - dal martedì al venerdì ore 19.00, sabato e domenica ore 18.00
Biglietti: Palcoscenico - € 25/22, € 22/20 convenzionati, € 17/15 under 30, € 10/8 under 14, € 12.50/11 over 65; illyARTLAB - € 15, € 10
Biglietteria Teatro dell’Arte: telefono 02/72434258, orari di apertura: dal martedì al venerdì 14.30>19.30,
sabato 10.30>18.30, domenica 10.30 >15.00, lunedì chiuso
Articolo di: Daniela Cohen
Grazie a: Rossella Tansini, Ufficio Stampa Triennale di Milano
Sul web: www.crtmilano.it - www.triennale.org