Il libro nasce dall'incontro imprevisto con una psichiatra di frontiera, Suzanne Rachel Taïeb, nata nel 1907 in Tunisia, cresciuta in una famiglia di ebrei osservanti, vissuta tra l'Algeria e la Francia nel periodo compreso fra la dominazione coloniale e la fine degli anni '70 del secolo scorso.
L'avventura scientifica e umana di una brillante nonché dimenticata allieva di Antoine Porot (padre della psichiatria coloniale francese, fondatore della Scuola di Algeri) diventa pretesto riflessivo per rigenerare al femminile una stagione sofferta della storia della psichiatria, ancora oggi suscettibile di profonde revisioni critiche. Il volume si articola così in due parti: la prima, dedicata alla biografia e all'avventura intellettuale di Suzanne Taïeb, tra la scuola di Algeri e le suggestioni dei primi etnografi di matrice “orientalista”; la seconda, votata a una rigenerazione antropologica della sua tesi in psichiatria, che viene presentata da una nota critica di Piero Coppo, tradotta da sua nipote, Colette Suzanne Taïeb, e supportata da “note di cura” che ne consentano una lettura storicizzabile. In luogo di una conclusione, sarà proprio la testimonianza di Colette Taïeb a rivestire di una matrice di senso ancora attuale i percorsi esplorativi dei pazienti di Suzanne.
Laura Faranda è professore ordinario in Discipline Etnoantropologiche presso l'Università “Sapienza” di Roma. Tra le sue pubblicazioni: Le lacrime degli eroi. Pianto e identità nella Grecia antica (1992); Dimore del corpo. Profili dell'identità femminile nella Grecia classica (1996); Medusa allo specchio. Maschere fra antropologia e psicopatologia (con Bruno Callieri, 2001); Non uno di meno. Diari minimi per un'antropologia della mediazione scolastica (2004); Viaggi di ritorno. Itinerari antropologici nella Grecia antica (2009).
Vinzia Fiorino insegna Storia contemporanea presso l’Università di Pisa
Elisabetta Moro insegna Antropologia culturale all'Università di Napoli Suor Orsola Benincasa
Elettra Stimilli svolge attività di ricerca in filosofia presso l’Università di Salerno.
Per informazioni: Biblioteca di storia moderna e contemporanea