Nell'autunno della sua esistenza, Edward de Vere, diciassettesimo conte di Oxford, un personaggio decadente e geniale su cui pendono le accuse più infamanti - pederastia, negromanzia e omicidio - riprende per l'ultima volta la penna in mano per raccontare la verità sulla sua identità "Io sono Shakespeare", ecco la grande rivelazione!
Con tono distaccato e aristocratico, de Vere racconta come sia divenuto l'assassino di se stesso e, ripercorrendo la storia della sua famiglia, ne rivela gli stretti legami con la regina Elisabetta I offrendo un'ulteriore testimonianza del processo e dell'esecuzione di Maria Stuarda. Il punto pi alto di questa confessione è il momento in cui il protagonista è costretto a riconoscere che la messa in scena della sua vita ha finito per rivoltarglisi contro: "Ho usurpato l'identità di un uomo. E lui mi ha rubato l'anima".
Attraverso la costruzione di un romanzo appassionante e allo stesso tempo verosimile, Brnhilde Jouannic in Io sono Shakespeare rilegge uno dei miti letterari pi famosi di sempre, quello di William Shakespeare. Le confessioni del conte affidate alle pagine del suo diario personale sembrano avere la forza di riscattare i lettori da tutte le speculazioni, spesso artificiali e banali, che sono state fatte negli ultimi anni sul grande poeta inglese.
Brnhilde Jouannic (1978) è conosciuta soprattutto per la sua collaborazione al film Oncle Boonmee, Palma d'oro al Festival di Cannes 2010. Ha trascorso l'infanzia tra Francia, Irlanda e Inghilterra. E' stata consulente storica per numerosi film trasmessi su France2. Fra i testi da lei pubblicati, la pièce Folies, e due guide sugli aspetti meno conosciuti della Reggia di Versailles.
Fonte: Ufficio Stampa Cavallo di Ferro