Le polemiche che hanno caratterizzato la celebrazione dei centocinquanta anni dell’Unità d’Italia si sono spesso focalizzate sul crollo del Regno delle Due Sicilie e sulla fine dei Borboni. Un fronte antirisorgimentale giustizialista, alla ricerca di colpevoli e di complotti, ha oggi la presunzione di scrivere ciò che gli storici di professione non avrebbero mai scritto o avrebbero volutamente occultato. Renata De Lorenzo, partendo proprio dal confronto con le mitologie correnti, propone una rilettura attenta delle dinamiche interne ed esterne al contesto meridionale che dal post- 1848 al 1861 hanno messo in crisi i modelli culturali di una dinastia e della “nazione” napoletana. E ricostruisce la fine del Regno borbonico, facendo il punto sulle contraddizioni le complessità della vita politica, della società dell’economia del Sud alla vigilia dell’Unità.
Renata De Lorenzo insegna Storia contemporanea e Storia dell’Ottocento presso il Dipartimento di Studi umanistici dell’Università «Federico II» di Napoli. Membro del Consiglio di Presidenza dell’Istituto per la Storia del Risorgimento italiano e Presidente della Società napoletana di Storia Patria, si è interessata di problemi istituzionali e di modernizzazione dell’apparato statale nel secolo XIX, con attenzione alle dinamiche del territorio. Per la Salerno Editrice ha già pubblicato Murat (2011).
John A. Davis è professore di Storia italiana moderna all’Università del Connecticut.
Anna Maria Rao insegna Storia moderna presso Dipartimento di Studi umanisticidell’Università «Federico II» di Napoli.
Alfio Signorelli insegna Storia contemporanea e dirige il Dipartimento di Scienze umane dell'Università dell’Aquila.
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