VOLEVO SCRIVERE “QUER 16 DE OTTOBBRE
Ero e sono affascinato dai lavori di Cesare Pascarella e recitando fin dal lontano 1992 i cinquanta sonetti de “La Scoperta de l’America” si andava consolidando in me l’idea di misurarmi nel medesimo tipo di scrittura. Occorreva però un fatto, una vicenda che “valesse la pena” di essere raccontata, e i miei viaggi nei campi nazisti della morte di Auschwitz e Birkenau mi suggerivano l’argomento sul quale avrei potuto lavorare. Avevo già dei materiali da consultare fra i quali le cinquanta paginette “16 ottobre 1943” di Giacomo Debenedetti cronaca nello stesso tempo commossa e fedele di quella terribile mattinata nella quale le S.S. di Herbert Kappler rastrellarono gli ebrei nel Ghetto di Roma. Non è stato compito agevole sviluppare con concisione un racconto in una serie di sonetti concatenati (con endecasillabi e rime), trasfondere (sempre in quattordici versi) scetticismi prima, paure, riflessioni e sconcerti poi in anime popolane (il più delle volte anonime) per ricostruire scene (delle quali non sono stato testimone) secondo un ordine temporale oramai fissato dalla memoria storica. In tempi come questi, nei quali è sempre più difficile, come ho letto da qualche parte, essere ancora “sacerdoti di quella religione occulta e prepotente” che si chiama poesia, questo volume viene pubblicato, non solo come documento, ma anche come testo da rappresentare.
Alberto Ciarafoni
Il Teatro L’Aura è in Vicolo di Pietra Papa 64 (angolo Via Blaserna) zona Piazzale della Radio/ Viale Marconi, tel. 0683777148