Dignità Autonome di Prostituzione - Cinecittà Studios (Roma)
Sono trascorsi ormai otto anni da quando la straripante creatività di Luciano Melchionna e Betta Cianchini concepì quell'unicum performativo che porta fieramente il nome di "Dignità Autonome di Prostituzione"; un format che, dopo 39 edizioni, 377 repliche e oltre 370mila spettatori abbracciati in location inconsuete e suggestive, così come nei più prestigiosi teatri della tradizione italiana e in celebri festival internazionali, non accenna minimamente a perdere smalto, trascinante originalità e funambolico eclettismo. Gli oltre quaranta prostituti e maitresse dell'inconfondibile "bordello dell'arte", capitanati dall'incontenibile ed immarcescibile Papi Melchionna, accolgono stavolta i loro clienti nella storica cornice degli Studios di Cinecittà in un irripetibile cortocircuito tra l'atmosfera rorida di storia di questo tempio dell'arte cinematografica e la straordinaria potenza espressiva di una compagine di artisti foriera di un teatro irriverente, goliardico, commovente ed appassionato, in una parola imperdibile.
Dignità Autonome di Prostituzione sbarca a Cinecittà!
Dopo 39 edizioni, 377 repliche e oltre 370mila spettatori-clienti, nei teatri e nei luoghi più significativi della tradizione italiana e dei festival internazionali, Dignità Autonome di Prostituzione, il sorprendete spettacolo di Luciano Melchionna scritto a quattro mani con Betta Cianchini, muove verso il suo ritorno a Roma per un evento straordinario a Cinecittà.
La Bella Addormentata - Teatro Vascello (Roma)
I vestiti nuovi dell’imperatore - Teatro Vascello (Roma)
8 e 9, 15 e 16 dicembre. "I vestiti nuovi dell'imperatore", spettacolo per bambini dai quattro anni di età, è in scena al Teatro Vascello nell’ambito della sempre preziosa e curatissima stagione di teatro ragazzi “Il Vascello dei Piccoli”. Lo spettacolo portato in scena dalla compagnia Nomen Omen si ispira alla celebre fiaba danese che è, quasi per definizione, una fiaba dalla parte dei bambini, e racconta in maniera giocosa e coinvolgente il confronto tra l’inesauribile vanità di un imperatore, l’ottuso servilismo dei cortigiani che lo circondano e la rigenerante innocenza dell’infanzia.