Shakespea Re di Napoli - Teatro Piccolo Eliseo (Roma)
Il testo di Ruggero Cappuccio, pubblicato nella Collana Classici Einaudi è interpretato da Claudio Di Palma e Ciro Damiano. La messinscena, nata al Festival di Sant’Arcangelo diretto da Leo De Berardinis nel 1994, ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti internazionali. “Shakespea Re di Napoli” continua ad affascinare platee e generazioni diverse, costituendo uno dei rarissimi esempi di lunga durata nell’ambito delle produzioni private italiane.
“Le otto montagne” di Paolo Cognetti
Un testo originale, pulito, scritto in uno stile semplice, scorrevole, senza nessuna voglia di stupire e di sedurre il lettore. Un libro di grande umiltà che racconta una storia di amicizia e di solitudine, di grande amore per la natura e la scoperta della vita attraverso le regole della natura e per questo oggi di grande impatto per la sua inattualità. La montagna non è un soggetto di moda, soprattutto se si narra la vita fuori dal tempo di montanari su un alpeggio della Val d’Aosta. Certamente una grande lezione di umiltà anche per come è scritto.
"Le Otto montagne" di Paolo Cognetti
“L'amore è eterno finché non risponde” di Ester Viola
Ti spiego una cosa di te, Olivia. Provo con un riassunto così possiamo mangiare in fretta e tornare a lavorare. Ti fai piacere uno che all'inizio non ti piaceva. Scoprite che non funziona, tu subito e lui dopo un po', vi dite addio, a lui dispiace perderti perché scriverti e stare al telefono con te è divertente o meno noioso che stare al telefono con altre. Tu prosegui a intrattenerlo senza essere mai invitata a cena, e meno male che non è sposato, sennò gli stavi anche salvando il matrimonio.
“Mia amata Yuriko” di Antonietta Pastore
No, Yuriko non era la vedova di un eroe. Se il marito fosse stato uno di quegli uomini caduti in missione, lei su quell'isola, una volta terminato il periodo dell'occupazione americana, sarebbe diventata oggetto di venerazione. Se Yuriko amava tornare lì, era semplicemente per sentire ancora la presenza del suo ex marito. Ci sono persone che amano farsi del male, mi dissi.
“Purity” di Jonathan Franzen
"L'estate senza uomini" di Siri Hustvedt
“Non avevo capito niente” di Diego De Silva (Einaudi)
"Perché si va a passeggio alla fine di un amore:
a) Perché non si riesce a stare fermi.
b) Per fare capa e muro con la realtà senza stare a perdere tempo.
c) Per andare a comprare una camicia, un accendigas, o qualsiasi altro oggetto che al momento non serva.
d) Perché con le lenti nuove è meglio abituarsi a vedere subito.
e) Per innamorarsi.
f) Per commiserarsi.
g) Perché, visto che soffrire devi soffrire, almeno non ti fai venire a prendere a casa [...]”
“Non avevo capito niente” di Diego De Silva è un libro che avremmo voluto scrivere in molti se solo avessimo la capacità di mettere nero su bianco i pensieri come fa, brillantemente, lo scrittore napoletano. Un flusso continuo di idee, ragionamenti e pensieri esplicitati dal protagonista del libro, l’avvocato Malinconico, che con il suo atteggiamento da eterno indeciso e da mezzo fallito fa sì che diventi subito simpatico.
Il libro narra le vicende di Vincenzo Malinconico che giorno per giorno si trova ad affrontare la realtà quella composta dal suo matrimonio finito, da due figli adolescenti, un lavoro che fa senza entusiasmo. Ma tutto viene stravolto da due eventi: il primo la richiesta di prendere le difese di un camorrista e il secondo ha il nome di Alessandra, una bellissima collega che inaspettatamente si avvicina al protagonista.
Due eventi diversi fra loro che però portano l’avvocato Malinconico ha prendere delle decisioni su molte questioni lasciate sospese nella propria vita.
La narrazione della storia viene di continuo interrotta dal flusso di pensieri del protagonista che regala al lettore spunti di riflessione, ma anche sorrisi sinceri ed amari. Alzi la mano chi, durante la lettura del romanzo, non abbia pensato in più di un passaggio che il protagonista gli avesse rubato le parole e i pensieri.
“Solo uno che si crede un genio, cioè un cretino, può pensare di compiere un'acrobazia del genere. Perché non si sa mica, quali sono le cose fondamentali. Soprattutto, non si sa mai esattamente dove siano. Si spostano, le cose fondamentali: è cosi che ti fregano. A me, per. esempio, capita spessissimo di cercare una cosa fondamentale dove l'avevi lasciata l'ultima volta e di non trovarla più."
Non avevo capito niente
di Diego De Silva
Editore: Einaudi – 2014
Libro € 9.78 – Ebook € 6.99
Articolo di Alessandro Fabrizi
“Lacci” di Domenico Starnone
“Dovremmo essere tutti femministi” di Chimamanda Ngozi Adichie
Dopo anni in cui la parola femminismo veniva declinata quasi esclusivamente al passato (storia del femminismo, movimento femminista, le origini del pensiero femminista) assistiamo oggi ad un ritorno del termine declinato in modo militante. Non sono più sparuti gruppi di attiviste, per lo più della sinistra extraparlamentare, a farsi carico dei temi legati alla condizione della donna e alle lotte per l'emancipazione, ma pian piano sta emergendo - anche nel dibattito “di massa” - un rinnovato interesse per quello che si potrebbe definire “il nuovo femminismo”.
Non più una battaglia fra oppresse e oppressori, non uno scontro fra “dominanti” e “sesso debole”, ma una nuova attenzione per le questioni di genere in un dibattito aperto cui ciascuno (indipendentemente dal sesso di appartenenza) può prendere parte.